Intervista all'ing. Lucio Pontecorvi, responsabile del cantiere per la Cassa Depositi e Prestiti.
Questa intervista, con domande e risposte inviate per email, è la prima di una serie che nelle prossime settimane speriamo di poter realizzare con tutti i nostri interlocutori potenziali: Municipio, Comune, Presidenza del Consiglio. L'ing. Pontecorvi ha partecipato a tutte le riunioni pubbliche che si sono svolte finora e ha incontrato in più occasioni i cittadini nell'area del cantiere.
Le domande che gli abbiamo rivolto sono in parte riepilogative di quanto già aveva dichiarato in pubblico, ma servono a mettere nero su bianco un primo bilancio del cantiere dopo quasi un anno di attività. Fra le novità: le modalità di apertura del Punto Informazioni del quale si è già parlato anche in questo blog e il fatto che nuove gru saranno presto installate per i lavori di restauro al posto di quelle rimosse da poche settimane.
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Ing. Pontecorvi, anzitutto la ringraziamo per la sua disponibilità. Può dirci a che punto sono i lavori attualmente e che cosa è stato fatto finora?
I
lavori proseguono regolarmente e la tempistica è in linea con il crono-programma
delle attività. Al momento sono concluse le opere di demolizione ed è in corso
la pianificazione operativa degli interventi legati alla rifunzionalizzazione
dell’immobile.
Sono emersi imprevisti durante i lavori fin
qui effettuati? Oppure qualcosa che abbia costretto a modificare il piano dei
lavori ?
Il
piano dei lavori non ha evidenziato finora imprevisti e, quindi, non è emersa
la necessità di modifiche se non per le attività volte a corrispondere ad una
precisa richiesta del quartiere finalizzata
a liberare una parte della piazza per rendere fruibili i giochi da parte
dei bambini, che comunque non hanno inciso sulla tempistica programmata.
Alcuni abitanti hanno lamentato disagi
particolari: rumore, tremori prolungati.
Tutti
gli interventi sono stati pianificati e organizzati in modo da limitare al
massimo i disagi per i residenti del quartiere. Tuttavia, per alcune attività
non è stato possibile contenere più di tanto i rumori, come nel caso delle
demolizioni e delle operazioni di carico delle macerie sui mezzi per il
trasporto a discarica: si tratta, ad ogni modo, di attività ormai completamente
cessate. Di contro, grazie a semplici accorgimenti pratici, è stato possibile
limitare la formazione della polvere. I tremori prolungati sono invece riconducibili
al funzionamento di alcuni impianti di cantiere all’interno dell’edificio il
cui impiego dovrebbe cessare, comunque, entro la fine del mese di gennaio 2013.
In passato la stabilità dei palazzi della
zona è stata già posta sotto osservazione due volte: durante i lavori per la
realizzazione della Linea B della metropolitana (negli anni Settanta) e durante
quelli per la centrale Acea sotto la piazza. Ci sono differenze nel metodo dei
monitoraggi? Disponete di informazioni sullo storico? Cosa viene controllato
esattamente? Come? Come si possono ottenere informazioni sui dati raccolti?
Sulle
campagne di monitoraggio svolte in passato sono state condotte specifiche
ricerche che hanno consentito di individuare la società incaricata, anche se
non è stato possibile risalire alla documentazione storica. Attualmente la
metodologia utilizzata per il monitoraggio strutturale degli edifici, al fine
di rilevare le eventuali variazioni di assetto planimetrico del piano terra
degli immobili che ricadono nell’area prospiciente il cantiere, è la migliore
consentita dalle tecniche e dalle strumentazioni oggi presenti sul mercato.
L’attività
di monitoraggio è stata affidata a un società specializzata nel settore e le
risultanze sono sempre poste al vaglio di una équipe di ingegneri che le
analizza ponendole in correlazione agli interventi in corso di svolgimento
all’interno del cantiere. Le misure sono effettuate mediante livellazione
ottica di elevata precisione in grado di garantire misurazioni al centesimo di
millimetro.
Le
informazioni riguardanti la campagna di monitoraggi e le risultanze delle
letture mensili possono essere visionate dai rappresentanti del quartiere previo
un contatto con il sottoscritto.
Qual è l'area sottoposta a controllo sulla
stabilità delle costruzioni?
La
definizione dell’area da sottoporre al controllo della stabilità a mezzo monitoraggi
strutturali ha formato oggetto di uno studio condotto in relazione sia
all’importanza dell’opera che si sta realizzando, sia al contesto sul quale si
sta operando. In particolare, sono stati sottoposti a monitoraggi gli edifici
prospicienti l’edificio oggetto dei lavori di ristrutturazione (Via Ariosto,
Via Tasso, Via Galilei), quelli che affacciano su Piazza Dante e quelli che
insistono sulle vie limitrofe, nelle porzioni più vicine all’area di cantiere
(Via Giusti, Via Ferruccio, Via Foscolo, Via Petrarca, Via Galilei nella
porzione verso Via E. Filiberto e Via Merulana, Via Tasso e Via Ariosto nella
porzione verso Via Labicana).
Ci sono amministratori dei condomini
dell’area interessata che, stando alle vostre informazioni, non hanno ancora
permesso il monitoraggio di alcuni palazzi? Avete un elenco di edifici non
monitorati attualmente?
L’invito
che la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha rivolto agli amministratori dei
condomini interessati di sottoporre gli immobili a monitoraggi ha registrato
un’ampia adesione con due eccezioni, gli edifici dei civici n. 24 e 32 di Via
Ariosto, i quali non hanno concesso le necessarie autorizzazioni. Va da sé che
finora non è stato possibile sottoporre tali edifici al relativo monitoraggio
strutturale.
Alcuni amministratori avrebbero comunicato
agli abitanti dei loro condomini che per avere i controlli occorre presentare
una domanda ed effettuare dei pagamenti extra. Può chiarire come funziona la
procedura e chi paga i monitoraggi?
Come
già detto, la CDP ha incaricato una società specializzata nel settore di
svolgere monitoraggi degli edifici limitrofi all’area di cantiere per tenerli
sotto controllo ai fini della loro stabilità e della loro sicurezza. Gli oneri finanziari conseguenti sono
a carico della CDP, fermo restando che, qualora i condomini volessero
intraprendere una campagna di monitoraggi per proprio conto, le relative spese
sarebbero totalmente a loro carico.
Quando saranno rimosse le strutture usate
per la fase di demolizione?
Le gru
installate a supporto dei lavori relativi alla prima fase di cantiere sono
state rimosse, ma ne saranno insediate altre in coincidenza con l’avvio delle
nuove attività pianificato per i primi mesi del 2013. La vasca e i silos presenti nel giardino della piazza saranno
rimossi nel periodo compreso tra la fine del mese di gennaio e l’inizio del
mese di febbraio 2013. Gli spazi liberati da questi impianti saranno utilizzati
a supporto dell’esecuzione dei lavori.
Per la posa in opera della vasca è stata
costruita una base circolare di cemento. Verrà demolita in tempi rapidi o verrà
mantenuta fino alla fine dei lavori?
La base
in cemento della vasca verrà demolita contestualmente alla rimozione degli
impianti ivi installati che, come già detto, dovrebbe avere luogo nel periodo
compreso tra la fine del mese di gennaio e l’inizio del mese di febbraio 2013.
Oltre ai lavori di restauro e a quelli per
gli impianti, ci saranno a partire da febbraio anche quelli di ricostruzione
della parte abbattuta, la sopraelevazione sopra il lastrico superiore della
costruzione storica. Più volte si è parlato di “nuvola” e di una costruzione di
vetro e acciaio. A parte le considerazioni sull’opportunità di usare simili
materiali in una città calda come Roma, cosa si può sapere di più sul progetto?
Ci era stato promesso un render. Può descrivercelo? Sarebbe possibile riceverlo
e pubblicarlo su questo blog?
Come ho
già chiarito nel corso degli incontri con i residenti del quartiere, il progetto
è stato predisposto sulla base delle indicazioni della Soprintendenza che,
anche in altre situazioni del genere, ha imposto analoghe soluzioni progettuali tese a coniugare, verosimilmente nell’ottica
di una più efficace esaltazione della bellezza, le strutture classiche e
neoclassiche con finiture moderne che, comunque, consentiranno di sviluppare
anche soluzioni tecniche mirate al risparmio energetico.
Durante i lavori di demolizione è stata
danneggiata la sommità del fregio, proprio sulla piazza. Ne siete consapevoli?
Interverrete per il restauro?
Le
attività del cantiere sono costantemente monitorate e, pertanto, sono stati
puntualmente rilevati i danni subiti nella sua sommità dal fregio che,
naturalmente, verrà restaurato con la dovuta cura.
Nel cantiere non c’è la cartellonistica
sulla sicurezza, le responsabilità, l’organizzazione dei lavori. Questo perché
il cantiere è teoricamente “segretato”. È così?
Le
informazioni riportate nei cartelli, pur nella loro essenzialità dettata
dall’esigenza di tutelare la riservatezza dell’intervento, contengono i dati di
base per l’esecuzione dei lavori. In tale contesto, non si è mancato peraltro
di interloquire con le istituzione preposte per la salvaguardia e la tutela
della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro.
Cosa può dirci dell’allestimento del Punto
Informazioni di cui si era parlato nell’ultima riunione pubblica e le cui
immagini di progetto sono già state pubblicate su questo blog?
In
linea con gli impegni assunti nell’ultimo incontro con i residenti del
quartiere, posso confermare che entro la fine di gennaio sarà aperto un punto
informativo sulla piazza volto a garantire, come richiesto, l’interlocuzione
con la popolazione. Al momento, si stanno valutando le relative modalità
operative e, in proposito, è stata ipotizzata l’apertura per due/tre ore in un
giorno della settimana da definire d’intesa con i rappresentanti del quartiere.
Per evitare di chiedere a lei cose che
dovremmo chiedere ad altri, può chiarirci quali sono le competenze di Cassa
Depositi e Prestiti sui lavori in corso a piazza Dante?
Come
già chiarito nel corso dei predetti incontri con i residenti del quartiere, e
come è peraltro desumibile dalla cartellonistica esposta, la CDP è proprietaria
dell’immobile ed è anche la stazione appaltante dell’intervento. Mi sembra giusto
anche segnalare che la dialettica mantenuta dalla CDP, in veste di stazione appaltante,
con tutte le componenti cittadine interessate al progetto è costantemente
partecipata agli uffici competenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri
che, sin dalle primissime fasi della realizzazione, hanno mantenuto un elevato
livello di attenzione verso le esigenze dei cittadini e il rispetto del territorio.